L'editto bulgaro di Silvio Berlusconi


Il termine editto bulgaro nasce in seguito alle dichiarazioni di Silvio Berlusconi durante una conferenza stampa da Sofia (Bulgaria), dove era in visita ufficiale.
In quella occasione asserì: "L'uso che Biagi, come si chiama quell'altro...? Santoro, ma l'altro... Luttazzi, hanno fatto della televisione pubblica, pagata coi soldi di tutti, è un uso criminoso. E io credo che sia un preciso dovere da parte della nuova dirigenza di non permettere più che questo avvenga."
Il tutto nasceva in realtà da argomenti trattati dai suddetti giornalisti e conduttori televisivi, scomodi e pericolosi per lui e per la sua politica.
Celebre è il caso Luttazzi, nella cui trasmissione si affrontavano temi come: il suo passato imprenditoriale, il conflitto di interessi, i contatti tra il gruppo Berlusconi e la Mafia ricordandone le varie inchieste, ecc...
Fatto sta che di lì a poco Michele Santoro, Enzo Biagi e Daniele Luttazzi furono espulsi dalla Rai, nelle motivazioni ufficiali si parla di revisione dei palinsesti.
In conclusione nelle varie cause intentate contro gli "scomodi", sono sempre state riconosciute, dai giudici, le loro affermazioni come contingenti, basate su fatti veri tramite la verifica di fonti.
Rientra nel novero dei personaggi censurati dalla Rai anche Sabina Guzzanti il cui programma "Raiot" fu soppresso dopo solo una puntata (ricevette una querela da Mediset per diffamazione, ma la sentenza diede ragione alla Guzzanti).
Secondo Flavio Cattaneo la trasmissione non era classificabile come "satira", era piuttosto un comizio politico e violava le regole del pluralismo dell'informazione poichè non offriva spazio ad eventuali repliche.