AGOSTINO SACCA' (Articolo completo di relative fonti: http://it.wikipedia.org/wiki/Agostino_Sacc%C3%A0)
>>Biografia<<
Laureato in Scienze politiche, ha lavorato come giornalista a Panorama (1973-1975) e poi alla Rai, al Giornale Radio (1976-1979) e al TG3 (1979-1987).

Come dirigente televisivo è stato vicedirettore di RaiDue (1987-1989), responsabile della comunicazione Rai (1995-1996), vicedirettore (1998) e poi direttore di RaiUno (1999-2000 e 2001-2002).
Il 14 marzo 2002 è stato nominato direttore generale della Rai.
Dal 22 aprile 2003 è direttore di Rai Fiction.

Entrato in Rai nel 1976, Agostino Saccà ha scalato uno dopo l'altro tutti i gradini della carriera, grazie al suo trasversalismo politico che gli ha permesso di passare indenne attraverso le varie gestioni della Rai[citazione necessaria] a cominciare da quella socialista, poi quella dei cosiddetti "professori", quindi quella dell'Ulivo fino a raggiungere i vertici dell'azienda col governo di Silvio Berlusconi, dichiarando pubblicamente: "io voto Forza Italia con tutta la mia famiglia"[1].

Nel 2002 il Dg Saccà insieme al direttore di RaiUno Fabrizio Del Noce, chiude la trasmissione Il Fatto di Enzo Biagi, circostanza che suscitò polemiche anche in relazione all' editto bulgaro ed alla chiusura del programma di Michele Santoro.

Nel dicembre 2007 è stata divulgato l'audio di una intercettazione telefonica di un dialogo tra Saccà e Silvio Berlusconi, allora capo dell'opposizione, che ha provocato reazioni di scandalo nei media[2]. L'intercettazione proveniva da un inchiesta della procura di Napoli che vedeva Berlusconi indagato per corruzione[3].

Nella telefonata si ascolta Saccà esprimere una posizione di appassionato appoggio politico a Berlusconi criticare il comportamento degli alleati. Berlusconi sollecita Saccà a mandare in onda una trasmissione voluta da Umberto Bossi e Saccà si lamenta del fatto che ci sono persone che hanno diffuso voci su questo accordo provocandogli problemi. Berlusconi poi chiede a Saccà di dare una sistemazione in una fiction ad una ragazza spiegando in modo molto esplicito che questo servirebbe per uno scambio di favori con un senatore della maggioranza che lo aiuterebbe a far cadere il governo. Saccà saluta esortando Berlusconi a impadronirsi della maggioranza quanto prima possibile.[4]

In seguito a questo episodio il 13 dicembre 2007 Saccà si è autosospeso dall'incarico nonostante nessuna delle attrici segnalate avesse poi lavorato. Berlusconi, in seguito alla pubblicazione dei testi delle telefonate, dichiara: "lo sanno tutti nel mondo dello spettacolo, in certe situazioni, in Rai, si lavora soltanto se ti prostituisci oppure se sei di sinistra".[5]

Saccà ha pubblicamente ammesso: "Così mi sono comportato per questa ed altre segnalazioni che mi sono arrivate dall’on. Berlusconi. Ricordo che mi ha segnalato nell’ultimo anno due o tre persone, tra le quali attori maschi, anzi con questi ultimi arriviamo a quattro-cinque. Tra le donne ricordo tale Gaggioli, Elena Russo, Antonella Troise, Evelina Manna, Vittoria Ferranti".[6]